(brani tratti da L’ambiente naturale a cura di Paride Dioli in Valtellina Nostalgia delle Origini Ed.Effebi 1984-completamente rivisti e aggiornati da Franco Benetti)
Il territorio della provincia di Sondrio
, costituito da
Valtellina e Valchiavenna,
è diviso amministrativamente in
cinque Comunità Montane
il cui territorio racchiude particolarità di eccezionale interesse sotto il profilo naturalistico, con grandi attrattive paesaggistico-ambientali e una incredibile varietà di biocenosi.
Per chi non cerca il mare, in queste valli c’è di tutto: potremmo definirle una felice sintesi tra gli ecosistemi che caratterizzano la fascia medioeuropea e quelli più tipicamente mediterranei.
L'Adda,
che dalla valle Alpisella fino al lago di Como percorre tutto il fondovalle, costituisce insieme a tutti i suoi affluenti una ricchezza incomparabile che bisogna difendere meglio che nel passato dagli attacchi di chi vuole depredarla della sua linfa vitale:l'acqua. La
Valchiavenna (1 - 2)
si snoda secondo una direzione Nord-Sud, la bassa e media Valtellina è diretta da Ovest a Est, l’alta valle risale a Nord-Est : sui due versanti queste valli offrono tutte le possibili esposizioni, in una gamma di gradazioni climatiche, meteorologiche e vegetazionali (
laghetto glaciale tra passo Spluga e Pizzo Suretta -
lago di Novate -
Monumento delle cascate dell'Acqua Fraggia -
Sito sulle cascate dell'Acqua Fraggia).
I
gruppi montuosi principali
del tratto di arco alpino che più interessa la valle sono:
gruppo del Tambò
(m 3275),
gruppo del P.Stella
(m 3163),
gruppo del Badile
(m 3308),
gruppo del Bernina
(m 4050) e del
Disgrazia
(m 3678),
gruppo della Corna di Campo
(m 3232),
gruppo dell’Ortles
(m 3899) dello
Zebrù
(m 3859) e del
Cevedale
(m 3784),
gruppo della Cima Piazzi,
la catena delle
Alpi Orobie[
gruppo di Scais
(m 3039) -
la val Gerola -
val Bomino e monte Lago
(m 2353) -
cima del Meriggio
(m 2346) -
panorama dalla cima del Rodes
(m 2829) -
val Caronella,
testata della val d'Arigna con il
gruppo del Coca
(m 3052)].
Dalle cime delle Orobie (web cam e meteo)e delle Retiche (rifugi), nelle giornate più limpide, è possibile avere un meraviglioso panorama delle Prealpi, della pianura padana fino al lontano
gruppo del monte Rosa con il vicino Cervino.
Alla fine di luglio del 2004, al Passo dello Stelvio, è stato ufficialmente inaugurato dal compianto Achille Compagnoni il tratto italiano della Via Alpina, primo sentiero escursionistico che collega l'Europa attraverso le Alpi, dal Principato di Monaco fino a Trieste; si spera che questo sentiero tra le montagne diventi uno strumento ed un'occasione di profondo legame tra tutti i popoli delle Alpi...
Enormi ghiacciai caratterizzano poi l’alta valle, come il
ghiacciaio dei Forni (1)-
(2)
(Sul ghiacciaio dei Forni vedi articolo di Giuseppe Cola-Servizio glaciologico lombardo da Annuario CAI 1995 -
Sullo stesso tema vedi articolo di A.Galluccio, F.Righetti, Servizio glaciologico lombardo da Annuario CAI 1994 -Sui ghiacciai della Sforzellina(Ortles.Cevedale) vedi
Abstract :
Catasta G. Smiraglia C da Il Naturalista Valtellinese 1992 n.3)
e quello di
Dosegù,
mentre tra le valli laterali si distingue,da questo punto di vista, la testata della val Malenco con i ghiacciai di
Fellaria,
del Disgrazia
(panorama dell'Alpe Sissone) e
di Scerscen inferiore e
superiore.
All'estremo est della valle c'è, con i suoi 2800 m., il più alto passo europeo transitabile con auto,
il passo dello Stelvio,
situato proprio al confine tra
Parco Nazionale dello Stelvio
a sud e parco nazionale svizzero a nord.
E’ ormai stato costituito il
parco delle Orobie
e nei prossimi anni dovrebbe avviarsi a compimento la definizione del
parco naturale Bernina-Disgrazia,Val Masino
e di quello del
Livignese;
in val Chiavenna sono già operativi
il parco delle Marmitte dei giganti e quello del
Pian di Spagna-lago di Novate Mezzola
(che rientra in un progetto regionale di valorizzazione che comporterà la spesa di oltre un miliardo).
Parco di interesse prevalentemente storico, anche se non privo di attrattive di carattere ambientale e naturalistico è
il Parco delle Incisioni Rupestri di Grosio,
(foto incisione) da abbinare, per una visita di alto profilo culturale, al vicino e ben più vasto parco della Val Camonica.
Nel mese di marzo 2011 è giunta dalla stampa la notizia che la Giunta comunale di Castione
ha messo in cantiere un ambizioso quanto intelligente progetto per la realizzazione di
un parco delle incisioni rupestri.
Dopo le importanti scoperte di incisioni sui terrazzamenti
in località Ganda poco o nulla si era fatto e solo il Sentiero della Memoria ripristinato a
cura del Comune di Sondrio, attraversando queste importanti località aveva dato loro il lustro
che gli competeva. Ora sembra sia in fase di progettazione un’altra seria iniziativa che
dovrebbe tendere a valorizzare tutta quest’area, ricca di altre località con incisioni e
massi coppellati. Il progetto in questione vorrebbe creare un percorso tematico che comprenderà
anche la Strada dei Vini, il Percorso dei mulini, il Sentiero della Memoria del Comune di
Sondrio e altri punti di interesse come la Chiesa di San Rocco nelle cui murature sono stati
individuate, come d’altra parte è successo anche per la Chiesa di San Maurizio a Ponte,
delle figure incise. Tra Comune di Castione e Comune di Sondrio si verrà così a costituire
col tempo un’attrattiva turistica di grande interesse non solo provinciale ma anche nazionale
ed internazionale come è già successo per l’importante area grosina
E' da augurarsi che vengano poi anche valorizzati in modo adeguato tutti quei nuclei rurali caratteristici di mezza montagna che costituiscono un patrimonio unico da conservare e una testimonianza preziosa della nostra storia e del nostro passato; questo purtroppo non è accaduto per la contrada di Scilironi in Val Malenco, ora deturpata dalla costruzione delle prese d’acqua per il lago che si dovrebbe formare nel caso di caduta della frana di Spriana. Sarebbe auspicabile che amministratori e costruttori acquisissero una maggior sensibilità estetica e ambientale.
Sempre a proposito di storia e archeologia ricordiamo che già nel 2003 è decollato un progetto presentato all'Unione Europea dalla Comunità montana della Val Chiavenna e dalla Svizzera e finanziato anche con fondi regionali, che prevede il potenziamento della sezione archeologica del Museo di via Marmirola (1 - 2) a Chiavenna e che dovrebbe completarsi nel corso di questi anni.
Altri musei importanti di carattere storico-etnografico-artistico sono quelli di Sondrio, Chiavenna (1 - 2), Tirano, Teglio, Bormio, Chiesa in Valmalenco (1 - 2), Sacco, San Nicolò Valfurva e Grosio.
Proprio in Val Chiavenna, si sono effettuati infatti in questi anni importanti ritrovamenti archeologici in varie zone tra cui citiamo fra tutte l'alpe Servizio nell'alta Valle Spluga, area che gli studiosi confermano fosse frequentata già nell'età del rame oltre 5000 anni fa e la zona del Pian dei Cavalli dove sono ancora in corso gli studi iniziati negli anni 80, quando esattamente il 5 agosto 1986 è stata rinvenuta a quota 2200 m nel focolare di un bivacco, probabilmente punto di avvistamento per la caccia del cervo, la prima scheggia di quarzo lavorata dall'uomo del mesolitico (cioè di circa 10.000 anni fa).
Ha raggiunto ormai grande notorietà
l'Osservatorio eco-faunistico dell'Aprica,
che è stato inaugurato nell'ormai lontano 1997, riscuotendo di anno in anno sempre maggior successo di
visite, (Vedi articoli su Concreta Magazine anno II n.3 giugno 1997 e Quaderni Valtellinesi 3° quadr.1997). Anche l'Oasi naturalistica "Le Piane", in comune di Lovero ed esattamente localizzata attorno all'invaso artificiale dell'AEM, promossa nel 2000 da Legambiente e dal Consorzio forestale dell'Alta Valle ha raggiunto notevole successo ed il percorso, corredato da utile cartellonistica illustrativa, permette di attraversare una zona fluviale e palustre dove trovano il loro habitat anfibi, pesci, varietà di uccelli, piccoli mammiferi, insetti e lepidotteri vari (Vedi articolo in bibliografia: Le Piane, area umida sull'Adda, Quaderni Valtellinesi 3°-4° trimestre 2002). E' poi in fase di progettazione, da parte dell'Amministrazione comunale di Forcola in collaborazione con la Comunità montana di Morbegno, il cosiddetto Ecomuseo della val Fabiolo, che prevede, dopo l'uscita alle stampe del volume "Sostila e la Val Fabiolo", la valorizzazione e il recupero del patrimonio storico-ambientale di tutta la valle con particolare riferimento all'abitato di Sostila.
Prosegue infine il lavoro di riqualificazione ambientale del Parco della Bosca situato nel fondo valle nella zona di Morbegno, tramite lo sviluppo di piccoli ecosistemi e la rinaturalizzazione del fosso che attraversa l'oasi (Vedi anche fondovalle). Nell’estate del 2007 è stato inaugurato appena sopra Rasura, in Val Gerola, il sentiero ornitologico Walter Corti, che partendo dal Bar Bianco si dirige verso la Baita Culino e la Cima Rosetta attraversando varie località caratteristiche per la presenza di particolari specie ornitologiche.
Sembra che l'Ersaf, il braccio operativo della Regione Lombardia in materia di
agricoltura e foreste, che ha preso in gestione il parco, abbia anche in programma,
in collaborazione con il Comune di Valmasino,
di trasformare la zona della foresta di faggi dei Bagni di Masino in una vera e propria riserva
naturale e abbia presentato la documentazione tecnica necessaria per completare l'iter di
approvazione. Per avere contribuito a
valorizzare un’area di notevole pregio naturalistico, nell’estate 2007 è stata consegnata
alla sede morbegnese dell’ERSAF la bandiera verde che Lega Ambiente assegna nell’ambito
dell’iniziativa “Carovana delle Alpi”.
Si amplia così il territorio provinciale circoscritto a parchi naturali (
1 -
2 )
con i conseguenti benefici per tutto il patrimonio naturalistico.
Anche sul nostro territorio, le amministrazioni locali dovranno, in futuro, volenti o nolenti, tenere conto delle direttive comunitarie tra cui spicca la direttiva "Habitat" (92/43/CEE), che rappresenta il principale atto legislativo comunitario in favore del mantenimento delle biodiversità, in quanto introduce l'obbligo di conservare gli habitat e le specie animali e vegetali a rischio di estinzione o che siano minacciate dalle attività antropiche. A questo proposito, buona parte del territorio provinciale è stato ricompreso nell'ambito dei "Sic" o Siti di importanza comunitaria, la cui gestione è a carico della Direzione Qualità dell'Ambiente della Regione Lombardia. Il Parco delle Orobie ha iniziato, insieme agli amministratori locali, con un incontro tenutosi agli inizi del 2004, l’esame del problema, poi proseguito e approfondito negli anni seguenti nei suoi aspetti più operativi.
Sta intanto prendendo forma, dopo l’entrata in vigore della legge regionale n 12/2011,
il nuovo ente gestore del Parco delle Orobie Valtellinesi. La legge prevede, entro la fine del
2011 lo scioglimento dell’attuale Consorzio e l’istituzione di un nuovo ente di diritto pubblico
che gestirà di fatto l’area protetta. Il nuovo statuto è stato adottato all’unanimità il
30 novembre nell’assemblea composta da rappresentanti della Provincia e delle Comunità Montane
di Sondrio, Morbegno e Tirano. Ora è stato inviato in Regione per l’approvazione definitiva.
Quando sarà pubblicato si dovrà convocare la comunità del parco per procedere alle nuove nomine,
compresa quella del presidente. I componenti del nuovo consiglio di gestione saranno cinque e
non più nove, di cui uno eletto su designazione della Regione Lombardia.
Non si dimentichi che da alcuni anni Sondrio è diventata sede di un importante concorso,
il “Sondrio Festival” che nel 2011 è alla sua XXV° edizione, e che nel capoluogo valtellinese
è stato costituito il
Centro Documentazione Aree protette,
importante archivio di filmati e materiale di tema ambientale, con riferimenti ai parchi di tutto il mondo.
A Morbegno ha sede il più grande museo scientifico provinciale e uno dei più importanti della Lombardia,
il Museo Civico di Storia Naturale, (1-2)
istituito nel 1974 grazie all'impegno di un appassionato naturalista locale: Giacomo Perego, ricercatore distintosi soprattutto nei settori dell'entomologia e della mineralogia. A metà dicembre del 2004, per ricordare i trent'anni di vita dell'Istituzione, si è inaugurata una nuova sala dedicata agli insetti della provincia di Sondrio.
A Bormio sono da visitare il bel Museo mineralogico e naturalistico creato con grande passione da Edy Romani, dove accanto alle sale dedicate alla fauna locale si possono ammirare non solo i minerali dell'Alta Valle ma anche campioni provenienti da tutto il mondo e il giardino botanico "Rezia".
A fine 2004, sono state inaugurate tre nuove sale espositive del Museo della Valchiavenna, dedicate a flora-fauna e mineralogia, che si aggiungono al Parco del Paradiso (Giardino archeologico-botanico) e sono ora visitabili su richiesta e prenotazione (per informazioni rivolgersi al Consorzio per la Promozione Turistica della Valchiavenna in Via Consoli Chiavennaschi 11 a Chiavenna- tel. 0343/57039).
Nell’estate del 2007 è stato inaugurato presso il“Palazz” della contrada Corti di Campodolcino, il Museo della Via Spluga e della valle San Giacomo, dove sono raccolti importanti brani di storia, non solo di istituzioni civili e religiose ma anche dei cavatori e dei contadini che con il loro lavoro hanno segnato il passato di questa valle.
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