13f) Pizzo Bernina (m.4050)
        Bocchetta di Caspoggio (m.2983)
        Capanna Marinelli (m.2813)
        Rifugio Carate (m.2636)
MEDIA VALLE
Val Malenco:
Valle di Campo Moro:
(Bocchetta di Caspoggio  -  Base delle Roccette)  
(Capanna Marinelli - Rifugio Carate)   (Pizzo Bernina)
Partenza:  Campo Moro (m.1900)
Dislivello:  circa m.2050 (alla cima) -  circa m.1100 (alla bocchetta di Caspoggio) -  circa m.900 (alla Capanna Marinelli) -  circa m.700 (al rifugio Carate)
Tempo di salita:  circa 7 ore e ½ (alla cima) -  circa 4 ore e 1/2 (alla bocchetta di Caspoggio) -  circa 3 ore e ½ (alla capanna Marinelli) -  circa 2 ore (al rifugio Carate)



panorama del Bernina..


ultimo tratto di neve..


la Cresta Guzza ..


il ghiacciaio di Fellaria ..


il Rifugio Marinelli..
Descrizione della zona e dell'itinerario:   E' questa senza dubbio l'area più importante e famosa della val Malenco per quanto riguarda l'alpinismo, comprendendo cime come il Pizzo Bernina che supera i quattromila ed altre vette famose come il Pizzo Palù, lo Scerscen e il Roseg; presenta però anche notevoli attrattive per gli appassionati di sci alpinismo, che amano ritrovarsi proprio al Rifugio Marinelli, costruito dal CAI nel 1880 e punto ideale di partenza per numerose escursioni; il rifugio è stato anche per anni centro organizzativo di numerose edizioni del rally sci-alpinistico internazionale del Bernina.
Presso il rifugio si possono ammirare alcune interessanti opere in bronzo dello scultore Livio Benetti.
Non sono da sottovalutare gli aspetti paesaggistici, dato che il panorama che si affaccia alla Bocchetta della Forbici, sopra il rifugio Carate, davanti al Gruppo del Bernina e alla sottostante valle di Scerscen , è senza dubbio uno dei più bei panorami delle Alpi, paragonabile a quello più famoso che appare a chi sale fino alla Furcla di Surlej in val Roseg.

Salita:    Si parte da Campo Moro (m.1990), lasciando la macchina appena sotto l'ultima diga a ovest e messi gli sci in spalla (non è sempre prudente salire con gli sci ai piedi), si sale fino ad un dosso dove si possono mettere gli sci e cominciare la salita che porta prima sopra l'Alpe Musella e poi arrampicandosi lungo i famosi "sette sospiri" al rifugio Carate (m.2636), che può essere considerata come la prima tappa o anche meta (per chi è già stanco) di questo lungo itinerario.
Dalla Carate si sale in pochi minuti alla bocchetta delle Forbici, da dove inizia una lunga traversata in diagonale (procedere con prudenza) sulla val di Scerscen fin sotto a uno sperone roccioso sopra il quale sorge la capanna Marinelli, raggiungibile con una breve deviazione verso destra.
E'questa la seconda tappa o meta finale per chi non vuole procedere oltre, del nostro itinerario. Per chi sale al Bernina è meglio pernottare qui e poi salire freschi la mattina dopo al rifugio Marco e Rosa e quindi alla cima (altra possibilità è quella di salire subito alla Marco e Rosa e dormire lì).
Si sale quindi al Passo Marinelli occ.le e al ghiacciaio di Scerscen superiore, superato il quale in direzione nord si sale sulla sinistra il canalone di Cresta Guzza, sbucando in alto in prossimità del Rifugio Marco e Rosa(m.3597).
Dal rifugio si sale alla spalla che conduce verso la cresta sud-est del Pizzo Bernina e abbandonati prudenzialmente gli sci si arriva arrampicando su rocce esposte fino alla cima italiana (m.4021) e poi a quella svizzera (m.4050) lungo affilata cresta nevosa.
Dalla capanna Marinelli, in giornata oppure pernottando qui e ripartendo la mattina successiva si può salire alla Bocchetta di Caspoggio (m.2983), bocchetta che si può ammirare anche dal rifugio in direzione est.
Si scende un tratto con gli sci per poi risalire lungo il ghiacciaio sulla sinistra, arrivando senza problemi fino alla bocchetta da cui si può tornare alla Marinelli per la via di salita, oppure scendere per l'altro versante in direzione della bocchetta di Fellaria (m.2819) e del rifugio Bignami (m.2401).
Chi volesse ha poi un ampio ventaglio di scelte alternative di salita: al Pizzo Palù (m.3906), alle cime di Bellavista (m3840-3922), all'Argient (m.3945)- Zupò (m.3996),al bivacco Parravicini (m3183) e al pizzo Sella (m.3511), al Sasso Moro (m.3108), alla Sassa d'Entova (m.3329), al Pizzo Tremogge (m.3441) ecc.
Si raccomanda sempre l'equipaggiamento di piccozza, corda e ramponi.

Discesa:   Per la via di salita, oppure in via alternativa dalla capanna Marco e Rosa è possibile spostarsi sulle cime di Bellavista e da lì scendere sul ghiacciaio di Fellaria orientale fino al rifugio Bignami; si può altrimenti scendere in territorio svizzero attraversando la Fortezza fino al ghiacciaio del Morterasch e poi proseguire fino alla stazione ferroviaria omonima; dalla Bocchetta di Caspoggio si può scendere sempre al rifugio Bignami (attenzione al tratto Bignami - Diga di Gera da fare solo in assenza di neve per pericolo slavine), oppure alla forcella di Fellaria (breve risalita) per poi ricongiungersi all'itinerario di salita appena sotto il rifugio Carate.



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