LIVIO BENETTI trento 1915 - sondrio 1987 | |
![]() Livio Benetti nasce a Trento nel 1915. Il padre Gustavo , noto cesellatore trentino, riesce a trasmettere al figlio oltre che la sua passione per l'arte e la letteratura anche quella per le scienze, per la natura e soprattutto per la montagna. Dalla primissima giovinezza emerge una sua chiara predisposizione per il disegno. Nella adolescenza la sua preparazione scolastica inizia alle Scuole Industriali di Trento dove è portato alla familiarità con le attività pratico-manuali: falegnameria, plastica ecc. Proprio a "plastica" si verifica l' incontro decisivo per la sua carriera artistica. Insegnava plastica infatti lo scultore Stefano Zuech, importante artista formatosi alla Accademia di Vienna, grande amico del pittore Moggioli. Con grandi capacità didattiche, lo introduce al mestiere e all'arte dello scultore. Notevole importanza per la sua preparazione e per lo studio del colore ha anche il pittore Camillo Bernardi che insegna nella stessa scuola. A conclusione di quegli studi si diploma "fabbro" presentando agli esami di licenza un piatto in ferro sbalzato. Con una borsa di studio inizia gli studi presso il Liceo Artistico di Firenze dove, per necessità economiche cerca di ridurre al minimo il corso degli studi e riesce così ad arrivare, in soli due anni al conseguimento della maturità artistica. L' incontro con la città di Firenze e i suoi monumenti risulta determinante per la sua vita artistica. Studia pittura e affresco con artisti di grande personalità come Crepet, Spinelli, Chini. Non dimentica però la sua preferita, la scultura, con insegnanti come Pozzi e Rivalta. Ammira e studia i grandi scultori del Rinascimento fiorentino. Conseguita nel 1933 la maturità artistica viene ammesso subito dopo all' Accademia nel corso di scultura. Qui insegnano Graziosi e Griselli. Ammira le mostre di Viani, Conti, Martini. Ascolta e conosce in quegli anni grandi personaggi dell' ambiente culturale fiorentino come Papini e La Pira. A causa di difficoltà economiche, per mantenersi agli studi, inizia ad insegnare disegno a Trento e aiutato dagli amici trentini, si iscrive poi al secondo anno di Accademia a Venezia. La sua formazione culturale si forgia in questi anni all' interno delle associazioni studentesche cattoliche trentine. A Venezia scopre la pittura nella sua essenza coloristica e conosce amici che lo avviano alla conoscenza della cultura e dell' arte francese di quel tempo. Nel 1937 vince la cattedra di disegno e sceglie la sede di Sondrio presso l' Istituto Magistrale. Da allora inizia la sua cinquantennale permanenza in Valtellina. Nello stesso anno partecipa al concorso per il Pensionato Nazionale di Scultura dove viene scelto nella terna finale. Nel 1940 si sposa con Pia Torneri , anche lei trentina, e si trasferisce definitivamente a Sondrio. Qui sceglie quasi subito l' "eremo" in cui vivrà con la famiglia i suoi cinquant' anni sondriesi : una casa in affitto, dove ricava anche lo studio in una vecchio deposito, in località Masegra, ai piedi dell' omonimo castello che domina Sondrio. "La Masegra" diventa il suo "rifugio" e il luogo a cui rimane legato tutta la vita : molti dei suoi quadri sono dipinti qui "en pein air". Dal 1941 al 1955 tiene numerose mostre personali e partecipa ad alcune collettive prevalentemente a Sondrio e a Trento. Negli stessi anni assume importanti incarichi politici e amministrativi in Valtellina. Dal 1952, oltre ad eseguire molte sculture e pitture per privati, viene incaricato di numerose opere pubbliche, alcune di notevole importanza, soprattutto in provincia di Sondrio : la fontana con il rilievo in bronzo ![]() Dal 1956 al 1960 partecipa da protagonista ad una interessante iniziativa editoriale dell'allora Banca Piccolo Credito Valtellinese: dirige ed illustra con numerosi disegni a china cinque volumi sui cinque principali centri della provincia di Sondrio. Partecipa sempre molto attivamente alla vita politica, sociale, e culturale della Valtellina assumendo importanti incarichi : assessore alla pubblica istruzione e vicesindaco di Sondrio, preside dell'Istituto Magistrale , presidente dell' Ente Prov. per il Turismo. Dal 1973 al 1987 apre una mostra personale permanente a Sondrio in via Battisti a Sondrio che diventa un importante punto di riferimento per il mondo della cultura e per i giovani artisti locali. Nasce un solido rapporto di amicizia e di reciproca stima con lo scultore Mario Negri. Sperimenta, assieme al pittore Elio Pelizzatti, la tecnica dell' acquaforte, una delle poche da lui non ancora conosciute. Muore improvvisamente, nella sua casa in Masegra, il 10 gennaio 1987. Nel 1997, in occasione del decennale della morte, la Provincia di Sondrio, il Credito Valtellinese ed il Comune di Sondrio, in collaborazione con i familiari dell' artista, organizzano una grande mostra con tre sezioni tematiche e due sezioni documentarie tendente a proporre una selezione significativa di opere di scultura e pittura eseguite nell' arco più che cinquantennale della sua produzione artistica e e si dà inizio al lavoro di catalogazione. |
29 Gennaio 1915 Livio Benetti nasce a Trento. Il padre Gustavo è il noto cesellatore in rame. 1931 Ottiene il diploma di operaio qualificato come fabbro presso la scuola industriale di Trento. 1931/33 Frequenta il Liceo Artistico di Firenze conseguendone la maturità. 1933/34 Viene ammesso all'Accademia delle Belle Arti di Firenze (scultura) e frequenta il primo anno superandone gli esami. Consegue il diploma di abilitazione all'insegnamento del disegno in tutti gli Istituti medi. 1934/35 Personale alla mostra d'arte sindacale trentina. 1934/36 Insegna a Trento nelle scuole medie superiori come supplente. 1935/36 Frequenta il secondo anno di scultura a Venezia superandone gli esami. 1937 Vince il concorso nazionale per la cattedra di disegno presso l'Istituto Magistrale di Sondrio. 1937/75 Insegna a Sondrio presso l'Istituto Magistrale con la sola parentesi della 2° guerra mondiale. Sotto le armi è tenente degli alpini. Nel 1975 si ritira dall'attività di docente. 1941 Prima mostra personale a Sondrio. 1942/43 Seconda e terza personale a Sondrio. 1944 Prima personale di pittura a Trento. Prima personale di pittura a Rovereto. Galleria "Delfino". Quarta personale a Sondrio. 1945 Prima personale a Milano. Sede C.A.I. Madonnina "Credaro" (pietra ollare). 1946 Viene eletto Consigliere Comunale a Sondrio. Quinta personale a Sondrio. Monumento del Felice (Sondrio). Annunciazione (bronzo). 1947 Seconda personale a Trento. Galleria d'arte "Trento". 1948 Sesta personale a Sondrio. (Libreria Bissoni). 1949 Terza personale a Trento. Settima personale a Sondrio. 1952 Ottava personale a Sondrio. 1953/54 Fontana a Sondrio. Palazzo I.N.A.I.L. con rilievo della "Previdenza". 1955 Nona mostra personale a Sondrio. 1956 Mosaici per il palazzo della Banca Popolare di Sondrio (4 personaggi storici, Piazza Garibaldi). 1959 Rilievo in bronzo "Il lavoro in Valtellina" per il portale della Banca Popolare di Sondrio. Partecipa alla Mostra Sindacale sondriese. 1961 Direzione e disegno per la pubblicazione "Rezia minore" (edizioni B.P.C.V.). 1964 Busto in bronzo a Ezio Vanoni a Sondrio (giardini Sassi). Altorilievo in bronzo: Ritratto di Alcide De Gasperi. Partecipa a una mostra collettiva a Sindelfingen in Germania. 1965 Altorilievo "Il lavoro nelle cave di granito" (bronzo). Monumento funerario Ravanelli a Trento. 1966 Vince il concorso per la fontana del cortile dell'Istituto Professionale di Stato a Sondrio. Vince il concorso per un gruppo in bronzo, "Chirone e Achille". 1967 Vince il concorso per il "Monumento alla Resistenza" in Sondrio. 1968 Battistero Aprica (bronzo). Medaglioni ritratti in bronzo per 1'ospedale civile di Sondrio. Monumento alla Resistenza (granito e bronzo). 1972/73 Monumento ai "Caduti" di Sondalo. Apre una mostra permanente di pittura, scultura e disegni presso lo studio in Via Cesare Battisti 20, Sondrio. 1977 Gruppo bronzeo della "Famiglia", Ospedale civile di Tirano. Medaglione a S. Quadrio. 1978 Altorilievo in bronzo "S. Martino". Banca Popolare di Sondrio, Tirano. 1979 Fontana con rilievo in bronzo, scuole elementari di via Vanoni, Sondrio. 1982 Medaglione in bronzo di G. Bertacchi, alla sala riunioni B.P. di Chiavenna 1983 Monumento ai caduti di Aprica 1985 Monumento ai caduti di Lovero 1986 Bozzetto per l'affresco con Cristo Risorto per la chiesa par. di Tartano 1987 Muore improvvisamente il 10 gennaio |
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